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È possibile l’erezione dopo prostatectomia? Dipende dall’indicazione chirurgica sottostante.
L’intervento di prostatectomia, infatti, può essere necessario in caso di:
- Ipertrofia Prostatica Benigna;
- Carcinoma Prostatico.
È necessario conoscere l’anatomia e la fisiologia della ghiandola prostatica per capire la differenza delle pratiche chirurgiche e quindi rispondere alla domanda se è possibile l’erezione dopo prostatectomia.
Gli argomenti trattati sono:
- Anatomia della prostata
- Differenza tra Ipertrofia Prostatica Benigna e Carcinoma Prostatico
- Tipi di intervento ed erezione
- Cosa succede se non hai la prostata?
- Chi ha un tumore alla prostata può avere rapporti sessuali?
- Eiaculazione senza prostata
- Come ottenere l’erezione dopo una prostatectomia radicale?
Anatomia della prostata
La prostata è una ghiandola che si trova allo sbocco della vescica, intorno all’uretra prostatica. La sua funzione è quella di contribuire a formare una parte del liquido spermatico, fornendo, fra l’altro, elementi nutritizi agli spermatozoi.
Produce anche l’antigene prostatico specifico PSA, che è un enzima anch’esso in qualche modo coinvolto nel trofismo degli spermatozoi.
Il PSA viene dosato nel sangue e fa parte della routine degli esami diagnostici in tema di prostata, soprattutto per la diagnosi precoce del Carcinoma prostatico (PCA). Naturalmente è un esame che va interpretato in un contesto clinico completo.

Differenza tra Ipertrofia Prostatica Benigna e Carcinoma Prostatico
La prostata ha le dimensioni di una castagna nel giovane, ma tende ad aumentare di dimensioni col passare degli anni fino a diventare una sorta di mandarino o di arancia. L’entità della crescita dipende da fattori genetici, ormonali, dietetici ed infiammatori ed è diversa fra i vari soggetti. Si parla della cosiddetta Ipertrofia Prostatica Benigna (IPB), che interessa in vario modo circa i 2/3 degli uomini.
Quello che deve essere chiaro è che IPB e Carcinoma Prostatico interessano in genere parti diverse della ghiandola: se immaginiamo la prostata come un mandarino, l’IPB costituisce la polpa, mentre il Carcinoma Prostatico (che può richiedere una prostatectomia radicale) si sviluppa a carico della buccia.
Quindi l’IPB non è una condizione pre-cancerosa e chi è stato operato per IPB ha le stesse probabilità di sviluppare un Carcinoma di un soggetto non operato.
Tipi di intervento ed erezione
Quando si parla di prostatectomia ci riferiamo a 2 tipi diversi di intervento:
- quello che si effettua in caso di Ipertrofia Prostatica Benigna;
- quello per Carcinoma Prostatico.
Indicazioni chirurgiche
Nel caso di Carcinoma sono facilmente comprensibili: quando si tratta di un uomo con una buona aspettativa di vita e con un tumore ancora confinato all’interno dell’organo, è evidente che vi è l’indicazione ad asportare tutta la ghiandola prostatica (cioè tutto il mandarino, per esemplificare). Si parla di prostatectomia radicale.
Nel caso di IPB l’indicazione chirurgica si pone quando la prostata ingrossata causa tutta una serie di sintomi ingravescenti, tali da compromettere la qualità della vita (incapacità a svuotare la vescica, gravi sintomi irritativi minzionali diurni e notturni, dolore ingravescente, ecc…).
In questo caso si asporta solo la parte ipertrofica, interna alla prostata, e si lascia in sede il tessuto ghiandolare esterno (come se si asportasse la polpa di un mandarino lasciando intatta la buccia). Questo può avvenire per via chirurgica aperta, con una incisione nel basso addome, sopra al pube (ad esempio quando la prostata è molto grossa). Oppure per via endoscopica, attraverso l’uretra con appositi strumenti (resettore) e usando vari forme di energia (corrente elettrica, laser).
Appare evidente come l’intervento di prostatectomia radicale sia molto più complesso e invasivo.

Cosa succede se non hai la prostata?
In caso di Prostatectomia Radicale per Carcinoma Prostatico si asporta tutta la ghiandola prostatica e le vescicole seminali.
L’intervento può essere fatto per via:
- chirurgica open;
- laparoscopica;
- robotica.
A seconda del tipo di tumore si asportano anche i linfonodi iliaci e ipogastrici.
In questo caso l’erezione dopo prostatectomia non è possibile.
Il meccanismo dell’erezione è, cioè, compromesso in quanto i nervi erigentes (nervi dell’erezione) passano a stretto contatto con la parete laterale della prostata, bilateralmente. Per motivi di radicalità oncologica, quando si deve fare una prostatectomia allargata, questi nervi vengono anch’essi asportati.
In questi casi, l’asportazione dei nervi erigentes rami del pudendo, comporta la compromissione di parte delle arterie dei corpi cavernosi del pene: si ha quindi ha impotenza dopo intervento.
Chi ha un tumore alla prostata può avere rapporti sessuali?
Quando invece si è ragionevolmente sicuri che il tumore alla prostata sia contenuto all’interno della ghiandola prostatica (cioè sia intra-capsulare), si può fare una chirurgia cosiddetta “nerve sparing” cioè di risparmio dei nervi dell’erezione, stando molto vicini alla/alle pareti della prostata (da asportare).
In questi casi si può avere una risposta sessuale residua (anche se questo dipende da molti fattori): cioè l’erezione dopo prostatectomia è possibile.
Niente di tutto questo avviene in caso di intervento per Ipertrofia Prostatica Benigna. Infatti, in questi casi, i nervi dell’erezione e tutto il fascio neuro-vascolare rimangono indenni.
Eiaculazione senza prostata
Anche in questo caso è opportuno distinguere in base alla tipologia di chirurgia:
- Nel caso di intervento per IPB, conservando la ghiandola prostatica e i nervi dell’erezione la risposta sessuale non viene alterata. Però, siccome rimane una “beanza” a livello del collo vescicale (dove era situata la parte della prostata che è stata asportata), si una eiaculazione retrograda. Cioè lo sperma confluisce nella vescica, mentre la capacità orgasmica viene conservata;
- Dopo prostatectomia radicale, essendo stata asportata tutta la ghiandola prostatica le vescicole e sezionati i deferenti, non è possibile l’eiaculazione. Nei casi in cui vi sia una qualche conservazione dell’erezione dopo prostatectomia, si può provare una sensazione orgasmica dovuta alle contrazioni tonico-cloniche dei muscoli perineali, senza ovviamente l’emissione di sperma.
Come ottenere l'erezione dopo una prostatectomia radicale?
Sono riportati in Letteratura molti contributi riguardo all’uso di farmaci come Viagra o Cialis dopo Prostatectomia Radicale. Per esempio è in voga l’uso quotidiano o a giorni alterni di Cialis al dosaggio di 5mg, per cercare di mantenere l’elasticità dei corpi cavernosi e per stimolare l’erezione. Uso che andrebbe continuato per alcuni mesi.
È evidente che, come per tutti gli inibitori della 5 fosfodiesterasi, è necessaria anche una stimolazione erotica.
La condizione dirimente resta la tipologia di prostatectomia effettuata. In caso di prostatectomia radicale l’erezione è quasi impossibile da ottenere.
Al contrario, se è stata praticata una qualche forma di risparmio dei nervi dell’erezione (cioè “nerve sparing”), si può ottenere un certo grado di erezione residua. Molto dipende anche dall’età del soggetto e dalla sua funzione sessuale prima dell’intervento.
Un’altra possibilità è costituita dalla iniezione di Prostaglandine all’interno dei corpi cavernosi: in questi casi si può avere erezione se il sistema vascolare arterioso del pene è (almeno in parte) conservato.