Fertilità Maschile

e Salute Sessuale dell'Uomo

Come migliorare qualità e produzione di sperma
Prof. Franco Fanciullacci
Latest posts by Prof. Franco Fanciullacci (see all)

La fertilità maschile, questa sconosciuta: è possibile migliorare la qualità e aumentare la produzione di sperma?

Quando si parla di come aumentare la produzione di sperma è doveroso fare un accenno introduttivo.

Si parla di ridotta o compromessa fertilità maschile quando, dopo circa un anno di rapporti liberi, non si riesce ad avere una gravidanza. Le cause imputabili all’uomo variano in percentuale a seconda dei lavori, riflettendo sensibili differenze fra diverse aree geografiche, diverse aree di sviluppo economico e differenti fattori sociali. In genere la percentuale di alterata fertilità o infertilità maschile varia, all’interno di una coppia, dal 30% al 50%  (e il 15-20% di tutte le coppie non riescono a procreare).

In questo articolo parliamo di:


Cause di scarsa produzione di sperma e di infertilità

Le cause di alterata fertilità maschile possono essere molteplici: fattori anatomici, come varicocele, testicoli ritenuti o esiti di traumi testicolari, infezioni del tratto uro-genitale (prostatiti, epididimiti), fattori imputabili ad alterazioni cromosomiche o a malattie endocrine (ormonali), esposizione a fattori tossici come alcool, fumo, droghe ……… ma si deve ricordare che una parte rilevante (fino al 30% in alcune casistiche) di infertilità maschile è di origine cosiddetta idiopatica, cioè non se ne conoscono le cause.

Cioè, mentre nei pazienti con varicocele (di solito sinistro) di una certa entità, con esiti di infezioni seminali, con alterazioni cromosomiche (es. sindrome di Klinefelter) o ormonali (es. Ipogonadismo), la causa della ridotta fertilità (con conseguente oligo-asteno-teratozoospermia – OAT) è chiara; dall’altro lato vi sono molti uomini infertili nei quali non si riconosce una causa definita della loro infertilità (alterata fertilità idiopatica).

Questi maschi possono avere una OAT oppure uno Spermiogramma ancora nei limiti della norma, ma probabilmente con un danno al materiale genetico. Non raramente questi pazienti, oltre ad avere una OAT, presentano una ridotta quantità di sperma, per cui la terapia dovrebbe tener conto, oltre che degli aspetti qualitativi (da migliorare), anche di aumentare la produzione di sperma. Parleremo della possibilità di aumentare la produzione di sperma, quando parleremo del trattamento a base di integratori. Anticipo qui, per entrare in qualche modo nel merito, che la Maca peruviana ad esempio, se data in buona concentrazione, è in grado di migliorare la qualità ed aumentare la quantità del liquido spermatico prodotto.

In caso di infertilità idiopatica si ipotizza un danno al DNA degli spermatozoi (es metilazione o altro, tipo frammentazione del DNA ), o anche una ridotta quantità di sperma (dobbiamo considerare lo sperma anche da un punto di vista quantitativo, come detto prima, non solo della qualità,  infatti è opportuno anche  intervenire – quando possibile-  per aumentare produzione di sperma).

E’ ormai accertato che negli ultimi 50 anni il numero di spermatozoi dell’uomo occidentale medio è crollato fino al 59% in alcuni lavori, si ritiene essenzialmente a causa dell’inquinamento ambientale (esposizione a pesticidi, metalli pesanti, conservanti, sostanze chimiche…..). Così come si è ridotta anche la quantità dello sperma prodotto.

Soprattutto la plastica e i frammenti di micro-plastiche si ritiene che possano alterare la Spermatogenesi. La Dottoressa Shanna Swan ne parla approfonditamente nel suo libro: Count Down.  Sembra anche che le anomalie embrionali e neonatali siano in aumento, così come gli aborti spontanei.

come aumentare la qualità e la produzione di sperma

Si parla di interferenti endocrini per indicare un tipo di molecole e/o sostanze derivanti dalle microplastiche, cosmetici, pesticidi e conservanti. E’ stato osservato infatti che in aree fortemente inquinate, anche i genitali esterni di animali di sesso maschile sono ipo-sviluppati. Sarebbero appunto queste sostanze (interferenti endocrini) ad interferire con i normali valori di ormoni sessuali (maschili, ma anche femminili). Come è noto un deficit di Testosterone, nell’embrione maschio ma anche nei piccoli in via di sviluppo, provoca un ridotto sviluppo degli organi sessuali, dei caratteri sessuali e anche della Spermatogenesi (nel tempo).

Queste sostanze, oltre che sul quadro ormonale, possono agire anche a livello del materiale genetico, danneggiandolo. Ricordo che sono diversi i geni implicati in qualche modo nel processo di spermatogenesi.

Si ritiene quindi che tutti i fattori inquinanti, cui abbiamo accennato sopra, possano agire, oltre che sulla linea ormonale, anche danneggiando le strutture cellulari e nucleari degli spermatozoi, liberando una grande quantità di fattori ossidanti (radicali liberi dell’ossigeno). Ricordiamo che le molecole ossidanti danneggiano le strutture cellulari, sottraendo elettroni alle molecole cellulari (membrane , nuclei, mitocondri, ecc…). Una sostanza ossidante è una sostanza che cattura elettroni alle altre molecole, danneggiandole nella loro composizione e anche nella loro funzione.

Ci siamo dilungati sull’alterazione della fertilità di origine idiopatica, in quanto in qualche modo più attuale, data l’importanza dell’inquinamento atmosferico, delle acque e degli alimenti che caratterizza questa fase della vita dell’uomo, perlomeno nei Paesi industrializzati.

Ragionamenti analoghi si possono fare per le più “scolastiche” cause di ridotta fertilità, di riscontro abbastanza comune nei nostri ambulatori, come, ad esempio, il varicocele e le infezioni seminali. In questo articolo accenneremo solo a queste, che sono più frequenti; non tratteremo tutte le malattie che possono dare infertilità, per le quali rimandiamo alla Home page del sito.

Il varicocele, quasi sempre a sinistra (per motivi anatomici) può causare una OAT, soprattutto in caso di varicocele almeno di III°/IV° grado. Il varicocele consiste in una abnorme dilatazione delle vene testicolari a livello scrotale, cioè il sangue scarica con difficoltà nel torrente venoso generale. Il varicocele si evidenzia soprattutto in stazione eretta e durante gli aumenti della pressione addominale. E’ piuttosto frequente e spesso non si accompagna a infertilità maschile. Perché il varicocele dia alterazioni della spermatogenesi, non è del tutto chiaro: si è pensato all’aumento di calore dovuto alla stasi sanguigna e all’ischemia del tessuto testicolare da compressione delle piccole arterie che vascolarizzano i testicoli.

Quando il varicocele dà infertilità si tratta in genere di una OAT (oligo-asteno-teratozoospermia) che spesso migliora con la correzione chirurgica.  Prima di pensare al trattamento chirurgico è opportuno fare dei tentativi di terapia medica, di cui parleremo più avanti, nel prosieguo di questo articolo. Ricordo che il varicocele può contribuire a causare anche una ridotta produzione di sperma; pertanto le terapie dovrebbero avere l’obiettivo anche di aumentare la produzione di liquido spermatico.

Anche le infezioni delle vie seminali, come le orchi-epididimiti e le prostatiti, possono dare ridotta fertilità maschile, in genere sotto forma di OAT. Le orchi-epididimiti possono determinare una ridotta fertilità per fattori ostruttivi a livello dei sottili tubuli dell’epididimo, impedendo il passaggio degli spermatozoi che arrivano dal testicolo.

Più spesso però è l’infiammazione stessa, con i danni tissutali conseguenti, (nonché con la liberazione di fattori ossidanti – radicali liberi dell’ossigeno- ROS), che determina il danno agli spermatozoi. Ricordo, parlando dell’infiammazione, la vasodilatazione intensa, la liberazione di istamina e di citochine e di fattori di necrosi, l’arrivo di leucociti che invadono i tessuti esercitando la loro funzione di fagocitosi, la liberazione di prostaglandine e l’attivazione dei fattori del complemento con la loro azione di necrosi cellulare; tutto ciò determina un danno cellulare importante, con compromissione della spermatogenesi e con riduzione anche quantitativa del liquido spermatico prodotto. Inoltre l’infiammazione acuta determina un enorme aumento locale di fattori ossidanti, di cui abbiamo parlato in precedenza.

Anche le prostatiti possono determinare alterazione della spermatogenesi, per analoghi motivi, cioè l’insulto citotossico dell’infiammazione (come detto sopra) e la liberazione di fattori ossidanti (ROS). Parlo in questi casi della prostatite batterica acuta e cronica, più che di quella abatterica. Per l’approfondimento delle prostatiti, si rimanda all’Articolo principale del Sito.

La cosa positiva, nel caso delle infezioni acute delle vie seminali, è che, una volta guarite, si ha spesso una “restitutio ad integrum” con normalizzazione dei tessuti coinvolti e anche degli spermatozoi. La terapia di queste infezioni si basa sull’uso di antibiotici e di anti-infiammatori.

Sono le forme croniche o recidivanti che possono dare un danno persistente della qualità degli spermatozoi e anche una ridotta produzione di sperma.

Per migliorare la qualità del liquido spermatico e per aumentare la quantità di sperma prodotto si può cominciare da semplici consigli comportamentali: dieta sana e leggera, perdita di peso se grasso in eccesso, attività fisica anche blanda, abbondono del fumo, no a sostanze potenzialmente tossiche come alcool e droghe varie e l’uso di Integratori. Su questi torneremo più dettagliatamente.

Aggiungo che l’obiettivo di aumentare la produzione di sperma (oltre a migliorarne la qualità, con aumento del numero, della mobilità e della morfologia degli spermatozoi) non solo ha una valenza come trattamento della infertilità maschile e comunque come miglioramento della fertilità. Ha anche un valore nel migliorare la sessualità degli individui: infatti l’orgasmo, che è dovuto alle contrazioni clonico –toniche dei muscoli perineali che espellono lo sperma, si intensifica con l’aumento della produzione di sperma.

Prima di approfondire il tema degli integratori è opportuno ricordare che già la semplice introduzione con la dieta di oligo-elementi (zinco e …), di vitamine del gruppo B e, soprattutto di Vitamina C possono dare già un primo, importante contributo. In particolare ricordo che la Vitamina C è un potente anti-ossidante e abbiamo visto come l’ossidazione costituisca una delle cause principali di danno alla spermatogenesi.

Fra l’altro i processi ossidativi sono alla base del processo di invecchiamento, che è quel processo biologico naturale, più o meno lento a seconda dei casi, che ci conduce alla fine del nostro percorso di vita.


Trattamento: come aumentare la produzione di sperma

Per trattare l’infertilità maschile in passato è stata non raramente utilizzata la terapia ormonale con Gonadotropine di origine ipofisaria  (FSH), Testosterone e anti-estrogeni. Oggi questo trattamento viene messo in dubbio, non essendosi avuti risultati dimostrabili nella maggior parte dei Trial.

Forse andrebbe riservato a quei casi che realmente hanno una qualche forma di Ipogonadismo ipogonadotropo a partenza centrale, cioè ipofisaria (non dovuto cioè a insufficienza del tessuto testicolare – come mi sembrerebbe ovvio anche per chi non è addetto ai lavori). A questo proposito si rimanda alla Home page del sito. Siccome l’ipofisi è sotto il controllo dell’ipotalamo, che dipende dall’encefalo, non escluderei fattori psicogeni alla base di un (blando) ipogonadismo.

Anzi va segnalato che la terapia con Gonadotropine ed Androgeni in qualche caso ha peggiorato la situazione. Anche le Linee Guida Europee (2020) non raccomandano la terapia ormonale, a meno che non siano stati dimostrati precisi deficit ormonali. In realtà qualche esempio aneddotico esiste sull’utilità del trattamento ormonale, ma mancano dati sicuri e confrontabili. Credo, come commento personale, che possa avere una logica l’impiego (in casi selezionate e da parte di esperti) di FSH (gonadotropina ipofisaria) e di anti-estrogeni; non l’impiego del testosterone.

E veniamo ora agli Integratori per migliorare il concepimento. Prima di parlare dell’impiego di Integratori nell’infertilità maschile, è opportuno dare alcuni consigli circa lo stile di vita da tenere per migliorare la qualità dello sperma e aumentarne la produzione naturale. Fra questi la riduzione del peso, una dieta che favorisca l’assunzione di particolari alimenti, l’attività fisica anche blanda, la rinuncia al fumo e la moderazione nell’assunzione di alcoolici.

Il panorama terapeutico a base di Integratori ha dato risultati controversi. In genere si usano sostanze che abbiano un’azione anti-ossidante. In base a quanto abbiamo detto all’inizio di questo capitolo, ricordando il ruolo dell’infiammazione a carico degli epididimi e della prostata (prostatiti), soprattutto nelle forme croniche, potrebbero avere un ruolo anche gli anti-infiammatori naturali, ad esempio gli estratti di curcumina, bostwelia, bromelina, ecc…

Ma è sugli anti-ossidanti che si è riversata l’attenzione dei medici e dei ricercatori. Questo per neutralizzare i ROS trasformandoli in prodotti stabili non citotossici. Ci sono numerose osservazioni circa il benefico effetto sulla qualità dello sperma e sull’aumento naturale della produzione di sperma, di una dieta ricca di sostanze antiossidanti come Vitamina C, carotenoidi, Vitamina E, oligoelementi come Selenio e Zinco, catechine (Tè verde), licopene (pomodori).

Ci sono poi degli estratti di piante che sono stati proposti nella terapia dell’OAT e dell’infertilità maschile in genere. Sono questi i veri Integratori per il concepimento, che servono per aumentare la produzione di sperma e per migliorarne la qualità. La loro azione si basa non solo su meccanismi anti-infiammatori e antiossidanti, ma anche su fattori anabolici (cioè di stimolo metabolico) ed energizzanti.

Il Ginseng ad esempio, che cresce in Asia ed è usato dalla Medicina tradizionale cinese per aumentare la virilità e la fertilità: contiene oligo-elementi, vitamine di vario tipo, acidi grassi poli-insaturi e aminoacidi essenziali e ginsenosidi.

La Maca peruviana, pianta a radice tuberosa che nasce nelle montagne andine, è ricca di alcaloidi, di flavonoidi e di aminoacidi essenziali, fra cui l’arginina. Ha una azione afrodisiaca, aumentando il desiderio sessuale e inoltre migliora la fertilità, aumentando la produzione di sperma e migliorandone la qualità (agendo quindi sul numero, la mobilità e la forma degli spermatozoi). Dobbiamo anche ricordare il Coenzima Q che entra nel metabolismo di tutte le cellule, soprattutto a livello mitocondriale (i mitocondri sono come delle centrali energetiche delle cellule). Si ottiene in Laboratorio, ma è presente in particolare in alcuni alimenti come le carni in genere (soprattutto nel fegato) e nei frutti di mare.

La Carnitina sembra avere un ruolo come integratore utile nei casi di alterata fertilità maschile, aumentando la produzione di liquido seminale. Entra nel metabolismo di tutte le cellule, in particolare muscolari a cardiache ed è quindi usata, ad esempio per potenziare l’esercizio muscolare. Favorisce lo smaltimento degli acidi grassi convertendoli in energia. La carnitina è contenuta in tutti i tipi di carne, nonché in alcuni frutti come l’avocado. Viene naturalmente ottenuta anche per sintesi.

Anche gli acidi grassi poli-insaturi Omega 3 (DHA e EPA) possono essere utile per le loro molteplici azioni, fra cui quella anti-infiammatoria e ipo-lipidemizzante. Di solito negli esseri viventi vi uno squilibrio a favore degli Omega 6 (tipo acido arachidonico) che hanno azione pro-infiammatoria e quindi , in questo senso, va vista l’utilità di assumere degli Omega3 (contenuti fra l’altro nel pesce azzurro – a parte le preparazioni farmaceutiche).

Altri
Articoli

Questo sito utilizza i cookie per assicurare la migliore esperienza di navigazione. Privacy Policy