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Dosaggi ormonali e test di fertilità
Il dosaggio ormonale è utile nella valutazione dello stato di fertilità.
Gli esami ormonali sono un importante strumento diagnostico in caso di ridotta fertilità di coppia, condizione non rara e che, all’interno di essa, spesso ha una causa riconducibile al maschio.
La pratica clinica suggerisce che, in presenza di infertilità protratta, sia utile effettuare un dosaggio ormonale.
Interessanti i dati tratti da alcune casistiche, riguardanti un grande numero di uomini infertili o con ridotta fertilità (le due cose sono simili ma non uguali): l’Azoospermia risulta presente in circa l’11% dei pazienti. Gli altri presentano quadri variabili di Oligo-Asteno-Teratospermia.
Ma il dato più importante è che solo in circa la metà dei casi si riconoscono cause possibili di ridotta fertilità; questo significa che in moltissimi pazienti non si riconosce una causa certa e si parla pertanto di infertilità idiopatica o Oligo-Asteno-Teratospermia idiopatica. In realtà altre casistiche riportano percentuali minori di infertilità idiopatica, ma comunque si tratta sempre di un numero molto alto (mai inferiori al 30%).
Fra la cause riconoscibili di infertilità maschile (riportati da queste casistiche tratte dalla pratica clinica), si notano testicoli ritenuti (bilaterali), varicocele (sinistro), presenza di autoanticorpi, tumori, ipogonadismo (alterazioni dei dosaggi ormonali – genericamente, si definisce ipogonadismo una condizione in cui il testicolo non riesce a produrre una quantità adeguata di Testosterone, che è l’ormone maschile per eccellenza, associato in genere anche ad alterata Spermatogenesi), Sindrome di Klinefelter, alterazioni gravi dell’erezione e della eiaculazione, ostruzione delle vie seminali, infezioni seminali.
In tutti i casi è importante avere delle analisi ormonali complete, sia dell’uomo che della donna, effettuando un dosaggio ormonale.
Gli argomenti trattati sono:
- La funzione testicolare e il dosaggio ormonale
- Quali sono gli esami da fare per il dosaggio ormonale?
- Come si effettua il dosaggio ormonale
- Cosa evitare prima delle analisi ormonali
- Chi prescrive gli esami ormonali?
- Quanto tempo per avere i risultati dei dosaggi ormonali?
- Il dosaggio ormonale del Testosterone
- LH e FSH: infertilità su base endocrina e analisi ormonale
- Prolattina
- T3 e T4
- Estrogeni
La funzione testicolare e il dosaggio ormonale
Prima di entrare nel merito degli esami ormonali è utile capire come viene regolata nel maschio normale la funzione testicolare.
La funzione testicolare e quindi la produzione di Testosterone e la spermatogenesi è controllata dall’asse ipotalamo-ipofisi-testicoli, che l’organismo espleta attraverso l’ipofisi a partire dall’ipotalamo. L’ipotalamo è una parte dell’encefalo, situata alla base del cervello, che secerne i cosiddetti “releasing factors” (GnRH), cioè dei fattori ormonali (che chimicamente sono dei peptidi) che agiscono sulla ipofisi, appena sottostante.
Così stimolata, la ipofisi secerne due ormoni, chiamati FSH e LH (gonadotropine ipofisarie) che stimolano i testicoli. L’FSH stimola il tessuto testicolare a produrre gli spermatozoi (a partire da particolari cellule embrionali progenitrici); l’LH stimola il tessuto testicolare (agendo su altre cellule, le cosiddette cellule di Leidig) a produrre Testosterone. Gli spermatozoi e il testosterone così prodotti agiscono a loro volta in senso inibente sull’ipofisi, in modo da mantenerne equilibrata la produzione (meccanismo di feed back).
È evidente che un dosaggio ormonale che evidenzi un deficit di FSH (e/o di LH) pone in risalto una condizione di infertilità.

Quali sono gli esami da fare per il dosaggio ormonale?
Gli sono gli esami ormonali dovrebbero comprendere:
- FSH e LH (ormoni ipofisari);
- Testosterone totale e libero (il Testosterone libero è quello non legato alle proteine del sangue ed è quello che agisce funzionalmente);
- Prolattina
- Estrogeni.
Come si effettua il dosaggio ormonale
Per effettuare il dosaggio ormonale è molto semplice: basta un normale prelievo di sangue venoso dal braccio, come in qualunque esame ematochimico.
Nei casi di alterata fertilità ben documentata e accertata è consigliabile il dosaggio ormonale di: Testosterone libero e totale, LH, FSH, Estradiolo e Prolattina.
Soprattutto nei casi non chiari, circa la patogenesi dell’infertilità, il dosaggio ormonale può rivelare dei quadri sub-clinici di carenza ormonale, che posso dare spiegazione alla ridotta spermatogenesi.
Cosa evitare prima delle analisi ormonali
Prima di effettuare i dosaggi ormonali sarebbe opportuno sospendere l’assunzione di sostanze che potrebbero influenzare i risultati, quali:
- vitamina D;
- Zinco;
- integratori alimentari utili a sostenere i livelli ormonali;
- farmaci ormonali.
Inoltre è importante evitare di svolgere attività fisica nelle 24 ore precedenti il prelievo venoso. L’esercizio fisico, in particolare quello con pesi, può influenzare i livelli di Testosterone.
Chi prescrive gli esami ormonali?
Il dosaggio ormonale può essere prescritto dall’Urologo, dall’Andrologo e chiaramente dall’Endocrinologo.
Quest’ultimo è specializzato nel campo dell’endocrinologia, una branca della medicina che si focalizza sullo studio delle ghiandole endocrine e degli ormoni da esse prodotti. Le ghiandole endocrine sono responsabili della secrezione degli ormoni, che svolgono un ruolo cruciale nel regolare molte funzioni vitali dell’organismo umano e influenzano una vasta gamma di processi nel corpo, tra cui il metabolismo, la crescita, il sistema immunitario e chiaramente la riproduzione.
Proprio per questo motivo il dosaggio ormonale è importante nella diagnosi di infertilità.
Quanto tempo per avere i risultati dei dosaggi ormonali?
Solitamente il tempo necessario per avere i risultati di un dosaggio ormonale varia da 1 a 5 giorni, in funzione del numero di ormoni inseriti nella prescrizione medica.
Il dosaggio ormonale del Testosterone
Il Testosterone si presenta come una molecola formata da anelli chiusi di carbonio con vari gruppi ossidrilici e atomi di ossigeno e idrogeno nelle varie posizioni che deriva dalla molecola del colesterolo.
Il testosterone, nel dosaggio ormonale, è considerato l’ormone maschile per eccellenza ed è quello che sviluppa i genitali, determina i cosiddetti caratteri sessuali maschili come il timbro di voce, la distribuzione dei peli, un certo tipo di crescita corporea e che agisce anche sul carattere, sulla psicologia, sulla libido, sul desiderio sessuale e sulla aggressività propria del maschio.
Il dosaggio ormonale fisiologico che si riscontra nel sangue è pari a:
- Testosterone totale: 350 – 890 ng/dL;
- Testosterone libero 4,2 – 16,4 ng/dL.
Questi valori sono quelli che si hanno negli uomini intorno ai 50 anni. Essi tendono a diminuire con l’invecchiamento. Il Testosterone libero è quello non legato alle proteine plasmatiche ed è quello biodisponibile.
Questo tipo di dosaggio ormonale si fa soprattutto negli uomini affetti da impotenza, cioè da deficit erettile. Nel deficit erettile, oltre al dosaggio ormonale di Testosterone, si studiano le condizioni vascolari del pene.
Quando il dosaggio ormonale nell’uomo rivela un deficit di Testosterone, si può agire con una Terapia Sostitutiva di Testosterone (TRT). È opportuno ricordare che la Terapia Sostitutiva di Testosterone trova indicazione solo nei maschi impotenti con ridotto testosterone. Si dubita che questo tipo di terapia funzioni negli infertili.
Il Testosterone ha inoltre anche una funzione, sia pure di completamento, sulla Spermatogenesi, contribuendo al normale sviluppo degli spermatozoi. Questo concetto è importante: cioè il testosterone non agisce direttamente sulla Spermatogenesi, ma la sua presenza è necessaria per azione indiretta sulla Spermatogenesi stessa.
Ripetiamo comunque che la somministrazione di Testosterone da solo non contribuisce a migliorare un quadro di ridotta fertilità.

LH e FSH: infertilità su base endocrina e analisi ormonale
L’analisi ormonale può mettere in luce alterazioni ormonali tali da definire una condizione di infertilità su base endocrina.
Non raramente nell’infertilità maschile si riscontrano alterazioni degli esami ormonali (fino al 25% dei casi). Normalmente il testicolo produce Testosterone in seguito a stimolazione dell’ormone LH e dà vita a cellule spermatiche (spermatozoi) sotto stimolazione di un altro ormone ipofisario, l’ormone FSH.
Col termine di ipogonadismo si indica una ridotta funzione testicolare, che può interessare la linea ormonale (produzione di Testosterone), o la linea germinativa (produzione di spermatozoi) o entrambe. Va detto comunque che, anche la sola alterazione di LH può influire negativamente sulla spermatogenesi e quindi causare infertilità su base endocrina.
Si distinguono:
- ipogonadismo ipogonadotropo, che dipende da una alterata funzione dell’ipofisi o da deficit anche isolato di LH e/o FSH;
- ipogonadismo ipergonadotropo, che dipende da una serie di patologie testicolari come certi casi di criptorchidismo (bilaterale), di torsione o trauma testicolare, di orchiti, in esiti di trattamenti radioterapici e/o chemioterapici, nella sindrome di Klinefelter; oppure in casi di alterazioni congenite della steroidogenesi testicolare (cioè disordini della produzione ormonale da parte del tessuto testicolare, che ha come conseguenza una ridotta virilizzazione e ipotrofia del tessuto testicolare con ridotta spermatogenesi).
Quando si ricerca un ipogonadismo è senz’altro utile il dosaggio ormonale, non solo nell’uomo infertile o con ridotta fertilità ma anche nel deficit erettile. Cioè il dosaggio ormonale è da considerare un accertamento di routine nell’uomo con problematiche di questo tipo (anche problematiche lievi o in accertamento), considerata la relativa frequenza di questi disturbi.
Prolattina
Quando si fa il dosaggio ormonale per problemi legati alla fertilità, si consiglia sempre il dosaggio della Prolattina. Anche nel caso di problemi di impotenza.
Si tratta di un ormone polipeptidico, prodotto dalle cellule lattotrope dell’ipofisi anteriore. La sua principale azione è di promuovere la produzione di latte durante la lattazione.
Sono, comunque, molti gli effetti della Prolattina, che è prodotta anche dall’uomo e per svariati motivi.
La secrezione di Prolattina è inibita dall’ipotalamo.
La Prolattina, cioè, viene prodotta per svariati motivi mentre i fattori secreti dall’ipotalamo intervengono per inibirne la secrezione: l’organismo ha quindi dei meccanismi per cui cerca di limitarne la produzione indotta da varie cause (di cui la più frequente e importante è l’allattamento).
Presumibilmente perché un eccesso di prolattina può avere effetti dannosi.
La Prolattina può aumentare in svariate condizioni: per tumori del cervello come meningioma o dell’ipofisi come prolattinoma, in seguito all’assunzione di alcuni farmaci, in alcune malattie endocrine come l’Acromegalia, in alcuni tumori, in malattie tiroidee.
In caso di aumento della Prolattina, diagnosticato da un dosaggio ormonale, si parla di Iperprolattinemia.
Nell’uomo la iperprolattinemia può essere causa di mancata spermatogenesi.
Nelle analisi ormonali, la concentrazione della prolattina nel sangue è espressa dalla prolattinemia, i cui valori fisiologici medi sono di 4-20 ng/ml.
T3 e T4
Gli ormoni tiroidei sono:
- la triiodotironina (T3);
- la tiroxina (T4).
Gli ormoni T3 e T4 vengono prodotti dalla tiroide sotto stimolazione da parte di un ormone il TSH. Hanno la funzione di controllare il normale sviluppo delle ovaie e della ovulazione. In caso di ipotiroidismo, cioè quando la ghiandola ha una funzionalità ridotta rispetto alla normalità, si verificano spesso cicli scarsi e irregolari.
La tiroide ha un ruolo importante anche nel concepimento, tanto che in alcuni casi può essere alla base della ridotta fertilità. Ciò in realtà interessa soprattutto la donna.
Molti studi hanno confermato che in Italia le patologie tiroidee sono una delle prime cause di infertilità e di ritardo del concepimento. Ecco l’importanza di eseguire un dosaggio ormonale mirato, in questo caso riguardante la funzione tiroidea, in tutti casi di alterata fertilità di coppia.
Gli esami ormonali da chiedere sono il dosaggio di T3, T4 e TSH (quest’ultimo è l’ormone ipofisario che stimola la funzione tiroidea e che è alterato se presente malattia tiroidea).
All’interno del dosaggio ormonale, i valori normali degli ormoni tiroidei sono:
- T4 totale: 60 – 150 nmoli/L;
- T3 totale: 1,1 – 2,6 nmoli/L;
- TSH: 0,15 – 3,5 mU/L
Estrogeni
Gli estrogeni sono i tipici ormoni femminili, che entrano nello sviluppo degli organi sessuali, dei caratteri sessuali, del timbro della voce, della personalità, della libido e regolano il ciclo mestruale (insieme all’altro ormone che è il progesterone).
Anche nel maschio è presente una piccola quota di estrogeni (fra cui l’ormone principale è l’estradiolo), la cui alterazione (per esempio un aumento) può dare alterazioni nella Spermatogenesi.
Gli estrogeni, fra cui il più importante è l’Estradiolo si formano dal Testosterone per azione di un enzima chiamato Aromatasi. L’Aromatasi è ben presente anche nel sesso maschile, ma la sua concentrazione ematica non deve essere né troppo bassa, né troppo alta.
Gli estrogeni entrano anche nella regolazione della funzione riproduttiva maschile, poiché è dimostrato un ruolo importante degli stessi nel controllo del feedback ipotalamo-ipofisi (GnRH e Gonadotropine ipofisarie).
I valori normali di estradiolo sono fissati a 10-40 pg/ml nel maschio, mentre nella donna i valori sono ovviamente maggiori, ma variano grandemente a seconda dei momenti del ciclo.
In caso di dosaggio ormonale che evidenzi una eccessiva presenza di estrogeni nell’uomo, i sintomi associati sono:
- riduzione di libido,
- incapacità di ottenere e/o mantenere un’erezione,
- ridotto numero di spermatozoi,
- ridotta fertilità,
- incapacità di raggiungere l’orgasmo,
- ginecomastia.